Su #Consortium di dicembre “denuncio” una scarsa attenzione alle certificazioni di qualità per quanto riguarda il mercato ittico nazionale. Sarebbe auspicabile che in futuro diventi un modello ciò che si fa per i “Sistemi europei di Qualità”, istituiti infatti per identificare con chiarezza, autorevolezza e trasparenza prodotti che contengono qualità specifiche rispetto ad altri prodotti della medesima categoria. Non tutti i prodotti ittici e le rispettive loro produzioni sicuramente possono ambire o ha senso che diventino DOP o IGP ma è anche vero che è alquanto sconcertante nel 2020 avere soltanto sei prodotti ittici riconosciuti come tali in tutta Italia. Anche nel settore ittico non si potrà vincere su una presunta “qualità” esclusiva del prodotto solo perchè “italiano” ma sarà necessario dimostrarla, controllarla e garantirla.

A tale proposito nell’editoriale su Consortium dal titolo : “Pesci in cerca di un riconoscimento”  ribadisco che “una certificazione ( come quella DOP/IGP), se compresa correttamente dal produttore e comunicata altrettanto bene sul mercato, diventa una chiave per creare un enorme valore aggiunto al prodotto in termini di marginalità ma anche di riconoscibilità dentro e fuori i confini italiani, oltre che di tutela rispetto ad eventuali concorrenze sleali da parte di prodotti proposti come simili. Gli aspetti positivi dunque per investire in questa direzione sono numerosi e comunque, anche la recente e non conclusa pandemia determinata dal Covid-19, ha fatto da acceleratore in merito ad una ormai necessaria svolta del settore ittico per quanto riguarda l’importanza di una “qualità” più autorevole e più oggettiva”.

Il lavoro che sta svolgendo da anni Fondazione Qualivita e i risultati mostrati anche nell’ultimo rapporto QUALIVITA- ISMEA sono la prova che le aziende che si stanno realmente impegnando in questa direzione stanno crescendo in termini di valore.

L’analisi infatti del XVIII Rapporto Ismea-Qualivita “attesta la solidità e la forza di un sistema ( quello delle certificazioni IG) capace di promuovere lo sviluppo nell’intero territorio italiano e che, in questa fase di difficoltà legata all’emergenza Covid-19, può puntare sugli aspetti che si confermano pilastri strategici per le Indicazioni Geografiche e per il settore agroalimentare italiano. I dati economici della #DopEconomy, relativi al 2019, delineano infatti un settore di primaria importanza e in crescita: 16,9 miliardi di euro di valore alla produzione (+4,2% in un anno), un contributo del 19% al fatturato complessivo dell’agroalimentare italiano e un export da 9,5 miliardi di euro (+5,1% in un anno) che corrisponde al 21% delle esportazioni nazionali di settore, grazie al lavoro di oltre 180.000 operatori e l’impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti. L’agroalimentare DOP IGP vale 7,7 miliardi di euro alla pro­duzione e il vitivinicolo imbottigliato raggiunge 9,2 miliardi di euro. Le DOP e IGP agroalimentari e vitivinicole consolidano il ruolo guida della qualità “made in Italy” agroalimentare all’estero. L’export del settore, pari a 9,5 miliardi di euro, ha messo a segno nel 2019 una crescita del +5,1% mantenendo una quota del 21% sul fatturato all’estero dell’intero agroalimentare. Il contributo maggiore a questo risultato è fornito dal comparto dei vini con un valore di 5,6 miliardi di euro, ma cresce anche il segmento del Cibo DOP IGP che si attesta sui 3,8 miliardi di euro per un +7,2% annuo” ( Fonte: QUALIVITA).

Duro lavoro e tanta passione hanno dunque trasformato questo comparto da “Cenerentola a Regina dice Cesare Mazzetti ,Presidente di Fondazione Qualivita dove in effetti i prodotti IG stanno diventando sempre più una leva di promozione economica, sociale e territoriale oltre al fatto che sono sempre di più i grandi partner industriali che decidono di realizzare prodotti trasformati con DOP e IGP ha sottolineato Mauro Rosati Direttore Fondazione Qualivita nel suo intervento durante l’evento del Rapporto suddetto.

L’Italia infatti, non potendo competere né per quantità di prodotti ittici né per costi di produzioni con la maggioranza degli altri Paesi potrà valorizzare il proprio patrimonio ittico e convincere anche le nuove generazioni di imprenditori a scommettere su questo settore, puntando su una produzione di qualità concreta e garantita. Poi sarà dunque possibile promuovere, valorizzare e difendere con maggiore facilità anche il nostro “made in Italy” ittico.

Vi aspetto lunedì 17 maggio per l’evento in diretta o in replica : “DOP e IGP incontrano il futuro: il caso del Veneto” al link: https://eventi.ilsole24ore.com/dop-igp-veneto/. L’evento è organizzato da Fondazione QualivitaOrigin Italia in collaborazione con McDonald’s in Veneto con focus su giovani imprese, nuovi stili di consumo, transizione green, consorzi di tutela, digitale, distribuzione e istituzioni e vedrà la partecipazione del Sottoegretario del MIPAAF Gian Marco Centinaio, dei referenti della Fondazione Qualivita Mauro Rosati e Cesare Baldrighi, di Mario Federico di McDonald’s Italia e di tanti produttori di DOP e IGP veneti. Tra questi ultimi sarò lieta di condividere il mio intervento con il Presidente del Consorzio di Scardovari della Cozza DOP, Paolo Mancin, unica cozza che ad oggi ha ottenuto questo riconoscimento e che vanta delle caratteristiche uniche come la percentuale della parte edibile del mollusco rispetto all’intero organismo (maggiore di 25%),  la dolcezza peculiare delle carni grazie al basso contenuto in sodio (< 210 mg/100 gr), le carni particolarmente morbide e fondenti con elevata palatabilità. Ma le caratteristiche sensoriali e nutrizionali della cozza DOP non sono l’unico motivo degno di nota poichè questo prodotto rappresenta soprattutto una valida opportunità di rilancio del suo territorio di produzione, di lavoro e futuro per i numerosi produttori locali tra i quali quasi il 50% donne e anche di una produzione sostenibile …

Vi aspetto all’evento o comunque sul mio blog anche per riparlare dei prodotti ittici DOP e IGP in modo più approdondito.

Leggi il comunicato dell’evento

Scopri di più sul progetto “DOP e IGP incontrano IL FUTURO”

Articolo ” Pesci in cerca di un riconoscimento” su Consortium